mercoledì 7 dicembre 2011

Il governo Sigallio

Prendiamo in considerazione il cittadino medio italiano, quello che va in ufficio o in fabbrica otto ore al giorno, paga ogni singolo centesimo di tassa, rispetta la legge e non è legato ad alcun potere forte, Chiesa, banche, politica, mafie o lobby varie che siano. Chiamiamo questo cittadino per comodità Stefano Sigallio.

Supponiamo che Giorgio Napolitano lo scorso novembre anzichè affidare l'incarico di costituire un nuovo esecutivo ad un professor banchiere amico dei preti lo abbia dato a Stefano Sigallio. Probabilmente, dall'alto della sua terza media o al più diploma tecnico, il buon Sigallio avrebbe proposto una manovra siffatta, volta a favorire la gente normale, categoria in cui egli stesso risiede.

Annullamento ordine di acquisto per 131 cacciabombardie F-35.
E' un impegno fatto da Prodi prima e ribadito da Berlusconi in seguito, volto, così dicono, a garantire la sicurezza delle generazioni future.... probabilmente in vista di un attacco alieno, ma in questo caso ci penseranno il buon Will Smith e Jeff Goldblum con il suo Mac a difendere la Terra. Questi aerei non servono a un cazzo, non si può sempre vivere nel terrore che scoppi qualche guerra, tanto più che se dovesse scoppiare sarà nucleare e 131 aerei non servirebbero a una fava. Quindi tagliamo, soldi risparmiati: 20 miliardi di euro.

ICI sugli immobili della Chiesa.
Tutti gli immobili, altro che solo quelli non a fine di culto come qualche moderato ha proposto. Tassare chiese, parrocchie, oratori, case dei preti. Il Vaticano deve essere considerato come uno Stato straniero venuto a investire sul suolo italiano accaparrandosi terreni e come tutte le aziende che investono deve pagare. Del culto Stefano Sigallio se ne sbatte perchè dalla sua ora settimanale di educazione civica in terza media sa che l'Italia è uno Stato laico, non cattolico e ognuna professa quel cazzo che vuole. Ovviamente verranno sciolti i Patti Lateranensi voluti da un dittatore e il Concordato voluto da un ladro. Verrà abolito totalmente l'otto per mille e utilizzato integralmente per gli investimenti in ambito di ricerca universitaria, università pubblica si intende. La Chiesa cattolica deve sostenersi con i soldi che volontariamente i suoi fedeli pagano tramite offerte, questue e decime varie, tipo i mormoni, e non essere un parassita dello Stato e dei suoi cittadini, in particolare di quelli che vedono nella Chiesa la prima mafia della storia dell'uomo. Introiti annui stimati: 5-6 miliardi di euro.

Prelievo forzato di un ulteriore 60% sui capitali scudati.
Sigallio non si sognerebbe nemmeno di proporre un prelievo di un ulteriore 1,5% in quanto, da cittadino onesto, su sui 1800 euro lordi mensili di stipendio paga un 27% di trattenute IRPEF. Se quei capitali non fossero stati portati illegalmente fuori i patrii confini avrebbero subito una tassazione del 43%, aliquota massima. Ovviamente non ha senso applicare un 43% ai capitali rientrati, sarebbe come voler sorvolare su ogni reato e la giustizia crollerebbe subito. Considerato che queste persone hanno commesso un reato, devono non solo restituire il maltolto (43%) ma pagare un ammenda. Senza troppi calcoli, facciamo un 60% totale di quello che si è fatto rientrare. Ah, ma così non sarebbe rientrato nulla? Ovvio, infatti si è parlato di un ingannevole 5%. Ah, ma ora ti rimangi la parola data? E che cazzo me ne frega, lo Stato non deve guardare in faccia agli evasori ed è molto meglio venire meno ai patti fatti con i ladri che con i cittadini onesti. Introiri previsti, dai 50 ai 60 miliardi di euro.

Lotta all'evasione fiscale:
Sigallio non ha studiato economia alla Bocconi, non è un tecnico, è semplicemente un uomo di mondo. Non ha molte idee figherrime su come combattere l'evasione fiscale. Nonostante questo, capisce benissimo che se nel raro caso in cui un evasore viene preso con le mani nel sacco e gli si da un buffetto dicendogli "Furbacchione, la prossima volta non farlo più" in stile Valentino Rossi, beh allora non è che si incentiva molto l'evasore a non evadere. Sigallio è pragmatico. Se uno evade 1 milione di euro e viene arrestato,  ne paga 3 e finisce in galera per 5 anni e li sconterà tutti, senza indulti o attenuanti solo perchè è un VIP. Finito qui, tre righe di proposta. E se uno evade 30 mila euro? Ne paga 100 mila e fa 1 anno di carcere. L'anno di carcere è la soglia minima di pena per qualunque evasione, anche di 5 mila euro. I cittadini onesti non evadono, i pensionati o i dipendenti non potrebbero nemmeno volendo, quindi Sigallio sa che questa manovra repressiva non lo colpirà affatto così come non colpirà alcun cittadino che vive nella legalità. In questo modo l'effetto sarà quello di mettere il terrore, vero però, a tutti i furbi che sapranno benissimo a cosa andranno incontro.
Sigallio vuole sorprendere e proporre anche qualcosa di originale. Per esempio fare in modo che le fatture dei vari idraulici, meccanici, avvocati e cazzi e mazzi possano essere scaricate anche da un pensionato e/o lavoratore dipendente.

Tagli alla politica:
Tetto massimo di parlamentari: 300.
Stipendio massimo di un parlamentare comprensivo di vitalizio e rimborso spese: 5 mila euro mensili.
Pensione massima di un parlamentare al termine dei 40, 42 anni di contributi: 2 mila euro.
Se non si raggiungono i contributi sufficienti (a meno che un politico non faccia il politico tutta la vita) non si avrà il diritto alla pensione e consentirà ai politici di svolgere anche qualche vero lavoro, come quelli svolti dalla maggior parte delle persone che dovrebbero rappresentare.
Retroattività della manovra: Sigallio è buono e non toglierà le "baby" pensioni ma li uniformerà al tetto massimo di 2000 euro.
Non è possibile svolgere due o più lavori contemporaneamente, pena radiazione immediata dagli ambienti politici.
Auto blu: dismesse tutte, tranne un numero simbolico di 50 unità. 
Sigallio promette di fare un'analisi più approfondita di come tagliare enormi spese a livello di politica locale ma è sicuro che già quello da lui proposto è un buon inizio.

Nuova aliquota IRPEF:
60% sui redditi superiori ai 200 mila euro.
E' inutile aumentare l'aliquota per i redditi superiori ai 75 mila euro. Se una persona onesta, supponiamo autonoma, che dichiara tutto, guadagna più di 75 mila euro, tolte tasse, spese varie, iva, molto probabilmente avrà un netto mensile poco superiore ad un dipendente di primo livello, o volendo un quadro aziendale, senza però disporre di ferie, malattie, permessi ecc. Non sono loro i ricchi da colpire. Quelli veramente ricchi vivono nell'oro e dichiarano 10 mila euro allo Stato, quindi anche alzare l'aliquota da 43% a 45% non li andrà a colpire. Se uno dichiara più di 200 mila euro invece è probabile che possa veramente permettersi di pagare un contributo maggiore rispetto agli altri mantenedo sempre un tenore di vita più che dignitoso. 
Dopotutto Sigallio riesce ad andare avanti, seppure a stento, con uno stipendio di 25 mila euro lordi annui. Uno che ne dichiara 200 mila non avrà problemi a vivere.

Sigallio ha scritto questa manovra in mezz'ora, tralasciando una miriade di altri settori in cui andare a colpire: corruzione nella PA, politica locale, opere pubbliche inutili, regioni a statuto speciale de sto cazzo ecc. Senza parlare poi di manovre migliorative (e non repressive) su sanità, scuola, ricerca, giustizia, lavoro e pensioni che tanto, con i soldi rientrati o risparmiati grazie ai punti precedenti, qualcosa di buono si potrà fare sicuramente.
In mezz'ora Stefano Sigallio ha messo in piedi una manovra equa, che non va colpire le persone oneste che hanno sempre pagato e che porterà allo Stato molti più soldi di quelli che la manovra Monti potrà mai portare.

Stefano Sigallio però non avrà mai la possibilità di costituire un esecutivo, è per questo che ha studiato Aikido e Jujitsu, in modo da spaccare qualche naso e rompere qualche braccio quando sarà portato nella condizione di doverlo fare.



Monti, gli italiani col cazzo che capiranno...



L'aspetto positivo del governo Monti è quello di aver ridato credibilità all'Italia in ambito internazionale, credibilità  che aveva toccato il suo minimo storico con le buffonate di Berlusconi e dei suoi cortigiani. L'esecutivo dei professori lavora semplicemente con la serietà e la professionalità che dovrebbe contraddistinguere l'operato di ogni individuo che rappresenta un paese come l'Italia, nulla di più e nulla di meno, almeno nella forma si intende.

E per i contenuti?

Si sapeva benissimo che il compito di Monti era quella di accontentare i mercati europei e di cercare di salvare quella moneta unica da molti oggi denigrata. E probabilmente sta svolgendo il suo lavoro nel migliore dei modi. Ma gli italiani in questo gioco dei poteri forti che ruolo hanno? 

Quando il professore va dicendo che gli italiani capiranno i sacrifici a loro richiesti, è proprio sicuro di questo? E' veramente convinto di saper entrare nella mente dei milioni di cittadini onesti a cui è richiesto un sacrificio che probabilmente non riusciranno a sostenere, non tanto per volontà ma più che altro per possibilità?

Io credo che Monti non abbia capito veramente niente di cosa passa per la testa ora ad una di suddette persone, nello stesso modo in cui da anni a questa parte i politici non avevano la benchè minima idea di come fosse la dimensione reale in cui i cittadini da loro rappresentati vivevano, così protetti dai privilegi e dalla bambagia di una vita che non era la norma, ma bensì l'eccezione... la loro appunto.

Ho avuto modo di confrontarmi con diverse persone, politicamente eterogenee, e mai prima di adesso le nostre opinioni sembrano convergere. Probabilmente il paese sta attraversando uno di quei periodi in cui la gente "normale", su cui l'Italia deve fondarsi, si rende consapevole che che non esiste alcuno scontro ideologico tra destra e sinistra ma che la nuova lotta è quella che vede contrapposte le persone che mandano avanti il paese con il lavoro, con le tasse, con i valori e quelle che il paese lo stanno mandando a puttane da anni, i ladri, gli evasori, i corrotti, i parassiti.

La gente non è stupida. Quando si chiede un sacrificio la voglia di affrontarlo è tanto maggiore quanto più alta è la convizione che solo così facendo il problema possa essere risolto. Ma è davvero così? Che motivazione si ha nel diventare ancora più poveri quando non si è ben capito a cosa possa servire questa manovra? A prolungare l'agonia forse? Come si pensa di smuovere l'economia se chi deve farlo non ha più un soldo per fare niente? A me sembra evidente che si stia facendo cassa per far fronte alle spese contingenti, senza considerare troppo che senza soldi crollerà tutto: mercato delle automobili, mercato mobiliare, spese di ogni genere. Meno il cittadino spende, meno introiti per lo Stato che fra un anno sarà costretto a fare nuovamente i conti e a metter mano sempre nello stesso deposito che però allora sarà vuoto. Eh già, perchè potete chiederci ulteriori sacrifici, aumentare l'iva al 25%, aumentare le accise di altri 30 cents, aumentaer l'Irpef, tagliare di qua e tagliare di là, ma se i soldi finiscono ci sarà ben poco da spremere. E quando finiranno del tutto, verrà meno quell'ultimo deterrente per cui oggi la gente si ribella ma solo a parole, vale a dire un piatto caldo con cui cibarsi. E allora dalle parole si passa ai fatti, esattamente come più di 200 anni fa in Francia quando i cortigiani festeggiavano nel palazzo reale mentre la gente moriva affamata per le strade.

La gente farà dei sacrifici, è sicuro. Li farà perchè è responsabile. Li farà anche se la loro unica colpa è quella di aver riposto la fiducia in cattive mani per tutti questi anni. Ma nel momento in cui si accorgerà che nonostante i sacrifici i soliti parassiti continueranno a proliferare indisturbati, la gente non solo li farà più, ma si incazzerà, e tanto e allora altro che due macchine bruciate da un ragazzino esaltato. Si deve ricominciare da capo in Italia, anche solo per salvaguardare la dignità. Oramai è rimasta solo quella, tutto il resto ci è stato tolto. Solo riservando il trattamento Mussolini a questi cani che ci stanno togliendo la vita possiamo garantire che si riparta da zero. E se la nuova classe politica si metterà in testa di fare nuovamente i porci comodi, almeno sarà consapevole di cosa è accaduto ai propri predecessori e lo farà a proprio rischio e pericolo.