Borse a picco, spread sopra i 370 punti, BankItalia che torna a parlare della reintroduzione dell'Ici sulla prima casa, la Banca Centrale Europea che vuole nuove garanzie... In questo modo è stato accolto il discorso al Parlamento di Berlusconi. I suoi tentativi di rassicuazione non rassicurano più nessuno e oramai qualunque cosa dica non fa altro che generare l'effetto opposto, indice che la fiducia in quest'uomo da parte di tutti, fedelissimi servitori a parte, è al suo minimo storico.
Se proprio non vuole fare un passo indietro per il bene del Paese, cosa che in tutte le altre parti del mondo, pure in Uganda, avrebbero già fatto da un pezzo, che almeno abbia la decenza di stare zitto e di non infangare ancora di più la carica che ricopre con discorsi da imbonitore del mercato del pesce.
E a proposito di infangare, come giudicare le parole di Scilipoti intervistato dopo la debacle del governo sul rendicontolo del bilanco 2010?
«C' erano rischi? Potevano farmi una telefonatina»
«Mi sono immolato per il bene degli italiani Ora posso anche fare un passo indietro»
Interessante come questo parassita intenda il concetto di responsabilità a chiamata, a lui talmente caro da fondare un movimento politico. Mi piacerebbe vedere un qualunque dipendente pubblico o privato che sia che, di fronte alle richieste di spiegazione del proprio titolare sul giorno di assenza preso senza avvisare nessuno, si permettesse di rispondere con "Potevi farmi una telefonata". Affaristi e faccendieri alla Scilipoti non meritano di avere il privilegio di sedersi in Parlamento e il semplice fatto di definirisi pure "onorevoli" è una cosa che mi genera un disgusto pantagruelico.
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